MONACI
BENEDETTINI SILVESTRINI
Bassano Romano (VT)
Dal Chiostro
Auguri di Buon Natale, di Buon anno 2005
“Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò
rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi
siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo,
perché la nostra gioia sia perfetta”. (1Gv 1,1-4)
È l’evangelista S. Giovanni a ricordarci ancora l’arcano disegno di Dio, la promessa scandita sin dal principio e poi, nella pienezza del tempo, resa a noi visibile nella nascita tra noi del Verbo della vita. È con grande gioia che anche noi, monaci, ancora una volta ci assumiamo il gradito compito di testimoniare ed annunziare a voi ciò che abbiamo udito e visto con i nostri occhi; ciò che ci è dato di contemplare nel presepe vivo che portiamo nel cuore come oasi di salvezza e annuncio di misericordia. Quanto è urgente per tutti ritrovare la via sicura della pace e i motivi sacri per una grande riconciliazione. Ci urge per superare finalmente l’assuefazione, l’indifferenza e la passiva rassegnazione di fronte a tutti i nostri mali, soprattutto quelli che definiamo inguaribili. Quel Bambino appena nato si definirà un giorno medico dei corpi e delle anime e a conferma opererà numerosi segni e prodigi grandi. Viene a noi con le stesse virtù e con gli stessi poteri di allora. Viene come salvatore e redentore del mondo, di questo nostro mondo, di tutta la nostra storia. Ci ha visto dal cielo affaticati e stanchi, ci ha visto violenti e spauriti del nostro progresso assurdo. Egli viene per guarirci. Vuole che con fiducia ed umiltà grandi deponiamo ai suoi piedi i nostri pesanti fardelli per poi rimandarci liberi di vivere nella gioia perfetta della libertà vera. Egli vuole ricreare l’uomo nuovo, vuole ristabilire una comunione infranta con il peccato e con i peccati che continuamente andiamo perpetrando. Una comunione che riunisce al Padre celeste e, con pari intensità, tra tutti noi di quaggiù. Da quando ci ha insegnato a pregare ci fa ripetere: “Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Stabiliamo così i presupposti efficaci della pace, quella pace che noi tutti vorremmo, ma che non siamo capaci di costruire. Dopo tanti e tanti fallimenti dovrebbe essere davvero intensa la nostra preghiera a Colui che è venuto a pagare con la vita il prezzo della pace. Deve rinascere la speranza, alimentata dalla fede. Dobbiamo avere il coraggio di deporre fuori della grotta le nostre manie di grandezza e metterci in umile e devota contemplazione del Figlio di Maria, di quel Bambino che ci rivela tutta l’umana fragilità e tutta la grandezza e la potenza dell’amore divino. Riteniamo così di poter celebrare il Natale come una vera grande festa. È quanto vogliamo augurare a tutti voi, assicurandovi il dono fraterno della preghiera, fiduciosi di essere ricambiati. Buon Natale e Buon Anno 2005 a tutti voi, alle vostre famiglie e particolarmente ai vostri figli, ai quali dobbiamo garantire un futuro migliore.
I Monaci del Monastero S. Vincenzo
di Bassano Romano