MONACI
BENEDETTINI SILVESTRINI
Bassano Romano (VT)
Dal Chiostro
Auguri di Buon Natale, di Buon anno 2006
“Eravamo erranti”, dice il profeta. Avevamo perso l’orientamento e benché pieni di nostalgia per la casa paterna, non eravamo in grado di riconoscerne la via e poi raggiungerla. L’origine del nostro smarrimento è derivato dall’aver di fatto rinnegato quella normale e logica dipendenza dal nostro Creatore e Signore. Era quello l’unico inevitabile limite alla nostra assoluta perfezione. Voler superare e rinnegare quel limite significa pretendere di voler diventare come Dio e non solo somigliante a Lui. Significa anche perdere inevitabilmente ogni relazione, perdere la propria identità e uscire dall’ambito della vera, unica e possibile felicità. È
il gesto insane di reclamare una eredità non dovuta da sperperare poi in una illusoria ricerca di totale libertà fino a ridursi nella peggiore miseria e schiavitù. Questo è l’inganno, questa la nostra situazione: lontani, affamati e disorientati!
L’onnipotente Signore si è messo subito alla nostra ricerca; ha tentato di farci sentire ancora la sua voce per riprendere il dialogo con noi. La Parola di Dio ha in se la forza dell’onnipotenza, ma esige, perché offerta con amore, una libera accoglienza e noi liberi non eravamo. Anzi una durezza di mente e di cuore ci rende insensibili a quella voce. Per secoli quella voce, scandita con liturgica solennità ed autorevolezza dai profeti, non accolta dagli uomini, si è persa tra le dune dei deserti. L’occhio penetrante del Signore e il suo cuore di Padre non hanno mai smesso di scrutare tra le sue creature fin quando Egli non ha posato il suo sguardo compiaciuto su una umile e splendida fanciulla. È senza macchia, pura, immacolata: su di Lei Dio ha riversato intensamente voce e amore. Esaltata nella sua verginità, l’umile serva diventa sposa feconda e madre. Madre di Dio e Madre nostra. Colui che nasce da Lei è Signore Gesù, è il Figlio di Dio. Madre e Figlio sono i primogeniti di una umanità nuova, già purificata e redenta. Il seno verginale di Maria diventa l’ambito della purezza e della felicità. La casa che Dio ha scelto come sua dimora tra noi. Il tabernacolo dove riversare tutto il suo amore e da cui far nascere la vita nuova in Cristo. Questo è il nostro Natale. La palese dimostrazione di una fedeltà e di un amore che non può venire mai meno. Un amore che diventa misericordia, perdono gratuito, riconciliazione piena, recupero di dignità e di felicità per tutti e per ciascuno. Così Dio diventa per noi medico delle nostre anime: dopo averci ritrovati tra i rovi e tra le
spine, pieni di ferite e di piaghe nell’anima e nel corpo, egli chinato su di noi fasce le ferite e alita amore per ricrearci l’anima. Da la vita per farci vivere!
È stato questo il pensiero che, nel nome e con la preghiera del Servo di Dio Giovanni Paolo II, ci ha ispirato il progetto di creare nell’ambito del nostro Monastero, la Clinica dell’anima. Il grande e venerato Pontefice aveva gridato al mondo: “Non abbiate paura!”. Sta per diventare un nostro impegno di monaci, in collaborazione con psicologi di formazione cattolica, aiutare a rimuovere le paure dal cuore dell’uomo. Contiamo di aprire questa nuova attività in coincidenza con la prossima Santa Pasqua. Viene offerta o una consulenza e direzione spirituale, oppure un appropriato percorso terapeutico da svolgere nell’ambito della nostra attrezzata foresteria. Ci auguriamo così di poter dire buon Natale a tanti nostri fratelli e sorelle che attendono solo un aiuto per uscire da tenebrosi tunnel di morte e riscoprire la gioia di vivere, lo diciamo ai giovani in difficoltà o in ricerca, lo diciamo alle coppie che stanno smarrendo il senso del loro primo amore, lo diciamo a chi, con l’aiuto del Signore, deve accettare la Sua, qualche volta difficile volontà. Lo diciamo a tutti voi sin da ora certi che il Signore poserà il suo sguardo benevolo su ciascuno di voi per farvi sentire che il Natale è una storia vera che vi riguarda: una nascita prodigiosa capace ancora oggi di cambiare la storia di tutti e di ognuno. Noi monaci accompagniamo l’augurio con la nostra preghiera e ciò affinché ogni nostra parola per voi sia grondante di bene e di benedizioni. Buon Natale. Buon Anno!
I Monaci del Monastero S. Vincenzo
di Bassano Romano