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  ORA ET LABORA !  



 MONACI BENEDETTINI SILVESTRINI
 Bassano Romano (VT)


AUGURI DAL CHIOSTRO
Buon Natale 2008



Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».
Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. (Ev. Luca) 

È nato il Bimbo divino nella grotta. Non c’era posto per lui nell’albergo. Tutto pieno! La Madre si affaccia e desolata e affranta dalla grotta guarda il nostro mondo. Fuori è buio, c’è tanto freddo. Il canto degli angeli e quasi spento dal chiasso assordante del mondo. Gli uomini corrono, sono distratti, sono tristi, frettolosi, affannati e indaffarati. Stanno preparando una festa che molti, troppi non conoscono e che chiamano natale. Accendono luci nelle strade e nelle case, ma il mondo è ancora buio. Che senso ha accendere luci se il cuore è spento! Gli uomini impauriti vorrebbero gioire, nel suo giorno, ma non conoscono il vero motivo per gioire. I cuori sono al buio ed è debole la vista. Corrono sulle strade con i loro satellitari, ma si perdono per strada e non si accorgono di essere ancora schiavi, di essere corridori incatenati. Stanno vivendo un lungo triste esilio. Sono esuli e stranieri dentro le loro case fredde e buie. Ardono le luci, non squarciano il buio della notte, sono spenti i cuori, offuscate le coscienze. Accendono i fuochi, ma la legna diventa cenere e il fuoco non riscalda. La Madre, accorata, dall’uscio della grotta invita gli uomini al presepe. Appassionata sta gridando al mondo: “Venite alla grotta, uomini piccoli e grandi della terra. Affrettatevi, venite! Venite, qui c’è tanta luce. Venite, siamo in pochi ad accogliere il re del cielo. Venite, è nato, è venuto, è vivo in mezzo a noi! Venite, qui c’è il calore buono dell’amore. Venite tutti, qui si può respirare l’alito di Dio. È venuta nel mondo la luce vera che illumina ogni uomo. Il mio bambino è la luce del mondo. Chi lo cerca, lo trova e lo segue non rimane nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. Lui è il motivo, l’unico motivo della grande festa, della vera gioia. È sceso dal cielo per stare in mezzo a noi. Qui è Natale. È il Natale umile e povero della piccola chiesa della grotta, ma è il Natale vero, della chiesa vera; è l’unico Natale per la festa. Non temere, uomo grande della terra, di doverti chinare per entrare nella porta bassa e stretta della grotta. Non esitare ad inginocchiarti dinanzi al mio Bambino. Prostrati, è il Figlio di Dio! I piccoli e gli umili sono i prediletti del mio Bimbo. Lui, creatore del mondo, signore della vita, Figlio di Dio, è nato bambino, si è fatto carne nel mio seno verginale e giace silente nella mangiatoia. La mia grotta è piccola, è povera e disadorna, non è come un albergo a cinque stelle, ma se tu ti chini ed entri puoi trovare tutte le più amabili ricchezze. E poi se guardi bene tutte le stelle attingono luce dal mio Bimbo, quindi la grotta ne ha molte, molte di più di stelle. Uomo grande, chinati ed adora umilmente il mio bambino. È Lui il tuo Natale. Se sei affaticato e oppresso, vieni e in lui troverai conforto. Se ti senti peccatore, cercalo, invitalo e lui verrà da te a festeggiare il tuo ritorno. Se hai fame, vieni, egli sarà il tuo cibo, si farà per te pane di vita. Attento uomo grande! Egli rovescia i potenti dai troni ed esalta gli umili. Ricopre di beni gli affamati, ma rimanda a mani vuote i ricchi. Egli vuole stendere la sua misericordia su tutti coloro che lo temono. Voi, uomini grandi del terzo millennio, avete urgente bisogno di perdono, dovete bagnarvi di infinita misericordia. Il male ha infestato i vostri cuori. Pensate di poter vivere senza il mio Bambino e così il male ingannandovi vi dilania e vi divora. Per andare da Lui, passate prima da me. Io sono la Madre del Natale. Io so ricomporre la concordia. Dio ha voluto che io, piccola serva del Signore, diventassi la via e la fonte perenne della Vita. Se vuoi rinascere, vieni da me. Vieni dalla Madre! Ti attendo nella bella chiesa della grotta. È lì il luogo dove si nasce e si rinasce. Vieni a festeggiare con me il tuo Natale”.



È l’augurio sincero di Buon Natale del Priore e dei monaci del Monastero S. Vincenzo di Bassano Romano, con la promessa di un ricordo nelle nostre preghiera per tutti voi che per qualsiasi ragione ci avete contattato e siete in comunione con noi.

 

 


 

 




Congregazione Benedettina Silvestrina
Monastero San Vincenzo M
Bassano Romano (VT)

http://sanvincenzo.silvestrini.org
email: sanvincenzo@silvestrini.org
- 2008 -