MONACI
BENEDETTINI SILVESTRINI
Bassano Romano (VT)
Oggi la Vergine dà alla luce l'Eterno e la
terra offre una grotta all'Inaccessibile. Gli angeli con i
pastori cantano gloria, i Magi avanzano seguendo la stella.
Per noi è nato tenero Bambino, il Dio esistente prima dei
secoli.
Nel mistero dei Verbo
incarnato è apparsa agli occhi della nostra mente la luce
nuova del tuo fulgore, perché conoscendo Dio visibilmente,
per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle cose invisibili.
È Natale! Il mondo volge
il pensiero alla Nascita del Signore, ma in modo sempre più
annacquato, intiepidendo la sua sacralità: tanto luccichio e
sfavillio di luci e rumori, tanto eccesso nelle cose e nel
cibo. In mezzo a tutto ciò che è grandioso, rumoroso,
mondano, Gesù non nasce.
Egli ci chiama ad una Capanna ove risuona il silenzio,
l'umiltà e la povertà; non c'è niente che sia attrattivo per
il mondo. Lì tutto è semplice e nascosto, nulla che possa
richiamare ad un Evento che per gli uomini sia umanamente
appagante.
Tramite la Nascita di Gesù Dio da rilievo al silenzio
nell'adorazione, all'umiltà nel servizio, alla ricerca della
Verità. Dio si fa Bambino e apre le braccia alle creature
per far comprendere che si nasce, si vive e si muore per
imparare ad amare: solo nell'amore si entra nel Regno, solo
vivendo la Nascita di Cristo s'impara ad amare.
Il Natale è per chi trasmette la carità ai sofferenti e ai
bisognosi; si celebra in questo modo un giorno che ricorda
ed è segno dell’incarnazione del Verbo, della solenne e
perenne celebrazione della divina misericordia, ma anche
della nostra rinascita che deve avvenire ogni giorno nella
Carità.
Gesù nasce per noi perché noi nasciamo in Lui. Il Natale è
tempo storico concreto, attuato, accaduto, vissuto, che ha
cambiato gli eventi dell'umanità… è stata una bomba
silenziosa nello Spirito, che attraverso la Venuta del
Figlio di Dio, ha cambiato il cuore, le menti, l'agire.
Ecco, la carne del mondo in Maria, dà vita e nascita a Carne
divina, mediante lo Spirito, che avviene in un tempo, ma che
Iddio perpetua continuamente. Egli non vuole solo ricreare
l'Alleanza perduta, ma farsi un tutt'uno con l'uomo: vita,
carne, mente, sangue, anima, spirito, perché l'uomo si
unisca a Dio e Dio all'uomo, sì da farsi ed essere Uno:
unità nell'essenza. È un richiamo ai veri beni, ai valori
eterni che ci donano salute: ci dona se stesso.
Un Dio che si fa Bambino, che non disdegna nella sua umiltà
di lasciare le magnificenza del suo stato in Cielo per farsi
piccolo e venire a noi per insegnarci ad amare, per spandere
e donare misericordia. Andiamo dinanzi alla culla del
Bambino, Egli tiene le braccia aperte per tutti; andiamo e
abbracciamolo: così potrà donarci quell'Amore che è Nascita,
per fare in modo che nasca in noi, e poi dalla Capanna di
Betlemme, farlo nascere in tutte le creature.
Noi uomini invece cerchiamo il potere, le ricchezze, il
successo, il divertimento, l'appagamento di noi stessi! Sono
cose come lo scoppiettio del frastuono di fuochi d'artificio
con le loro luci: attraggono per breve tempo ma poi
finiscono… Tutto passa…, non rimane niente di ciò; mentre la
tenue luce della Capanna con il suo calore sincero, rimane
ed è per sempre.
Oggi ancora quanto gelo, quanto ghiaccio! Se ci guardiamo
tutt'intorno vediamo un mondo immerso in tanto gelo poiché
non si prega e non si sa attendere e accogliere la nascita
di Cristo. Però Egli ugualmente nasce, nasce ogni volta
nell'Eucaristia, nasce in ogni Santa Messa, in ogni cuore
che ama, in ogni atto di carità sincera.
É l'amore misericordioso che fa nascere, e basta una
scintilla d'amore per sciogliere tanto gelo. L'amore sarà
sempre più grande, trionferà sempre. Questa è la nostra fede
che si ravviva a Natale. Solennità che verrà vissuta quando
si spegneranno tante luminarie, tante opulenze e
banchettamenti per porsi nel silenzio presso la culla di
Gesù Bambino; farsi adoranti dinanzi al tabernacolo,
silenziosi nella meditazione del Mistero che ci può così
avvolgere e rivestire: ci fa nascere nel cuore l'amore che
noi porteremo per far sì che sia nascita ai fratelli.
Viviamo il Natale in preghiera e profonda adorazione,
nell'abbandono fiducioso della propria vita al Padre
celeste, condividendo con chi è povero, misero ed ha
bisogno. La nascita del divin Redentore avviene nel dare a
chi vive indigente e, pellegrino, bussa per avere ristoro, e
in chi adora, prega e ama, ripara, consola, riceve e dona
misericordia, nell'Eucaristia nella quale Gesù vive ed è
così abbandonato e non amato.
Nel vivere queste condizioni noi aiutiamo la sua nascita, il
suo venire continuamente nel mondo. Diventiamo così stelle
comete, che portano in sé la luce che aiuta i fratelli a
riconoscere la grotta, ad incontrare il Bambino, ad adorarlo
ed essere veramente partecipi della sua nascita. Il freddo
si trasformerà in tanto caldo nel cuore.
Così saremo devoti celebranti della misericordia in questo
anno e per sempre, così si spegnerà l’odio, la violenza, la
vendetta, così potremmo diventare tutti insieme costruttori
di fraternità e di pace. Così avrà significato augurarci un
buon Natale. Così potremmo varcare l’ingresso della grotta e
varcare la Porta Santa anche nella nostra chiesa monastica,
ottenendo purificazione e grazia.
La Madre santissima ci sia di guida, tutti ci prenda e ci
accolga per rigenerarci e conformarci all’immagine del
Figlio suo Gesù Cristo.
I Monaci Benedettini Silvestrini del Monastero san Vincenzo.
Bassano Romano 2015