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  ORA ET LABORA !  



 MONACI BENEDETTINI SILVESTRINI
 Bassano Romano (VT)


Dal Chiostro
Auguri di Santa Pasqua



Dal chiostro un augurio di Buona Pasqua.

    Ognuno di noi istintivamente anela alla vita, alla gioia, alla pienezza della vita e alla pienezza della gioia. Gli ideali più belli e i desideri più intensi, pare però che siano inevitabilmente destinati a naufragare dentro di noi, a restare così inappagati. Le delusioni poi, quando si susseguono e si ripetono insistenti, generano in noi le peggiori tentazioni. Ci interroghiamo su Dio, cominciamo a dubitare del suo amore e quasi come conseguenza logica, lo rileghiamo lassù nei cieli e lo cancelliamo dalla nostra vita. Anche se tra mille timori, cominciamo a pensare di essere rimasti soli, abbandonati a noi stessi, in preda al nostro cieco destino. Così il male si fa largo e alligna dentro di noi, come gramigna infesta la vita dei singoli e del nostro mondo. Diventiamo come viandanti sbandati nel deserto. Disorientati e sempre più inquieti. Abbiamo urgente bisogno di certezze e di verità, di quelle che possono far rinascere la speranza e dare la vera pace all’anima. 
    Abbiamo bisogno di sentire dentro, nelle profondità del nostro cuore un grido forte ed inequivocabile di vittoria. Abbiamo bisogno che la risurrezione del Risorto diventi certezza nella fede fino a sentirla nostra come un vissuto reale nel tempo e ancor più come meta ultima della nostra esistenza. 
    La coincidenza di una data, l’undici del mese, quest’anno celebriamo la Pasqua lo stesso giorno, ci riporta ad un evento di morte e di distruzione e a tutti gli orrori che noi stiamo ripetutamente consumando ai nostri giorni. Il buon Dio ci sta facendo toccare con mano dove ci può condurre una vita senza Amore. Diventiamo artefici di terrore e di morte. Spaventati ci sottoponiamo ad una interminabile passione che conduce solo alla tomba. L’odio e la vendetta rischiano di diventare abituali, quotidiani fino ad indurci all’assuefazione e all’inevitabile fatalità. I nostri errori, i nostri peccati, diventano ancora più grandi e ci attaccano all’anima quando non sappiamo a chi affidarli e come redimerli. Diventano per noi pesi che ci schiacciano e tombe senza croce. Ci priviamo del redentore e non vediamo più la via della risurrezione. 
     La nostra Pasqua è un inno all’amore, un inno di vittoria, un trionfo della divina misericordia, la sconfitta del male; è la risurrezione finale che Cristo è venuto a garantirci e ad offrirci a prezzo della sua vita. Egli si è addossato tutti i nostri peccati, l’odio del mondo è diventato la sua condanna e la sua morte la fonte della nostra vita. Siamo rigenerati da un parto nuovo, dall’uomo nuovo creato nella giustizia e nella santità. Non siamo più schiavi ma liberi, non più peccatori, ma redenti, non più sofferenti, ma offerenti con Cristo, partecipi della sua morte, certi di risorgere con LuiCristo risorge dai morti.. Egli ci vuole attirare a se, ci lancia un intensissimo richiamo dall’alto della croce, dal buio del suo sepolcro. Egli scende negli inferi prima di mostrarsi risorto, scende negli inferni del nostro mondo per spegnere odi, vendette e tutto il male che ci brucia dentro. Poi annuncia la pace e ce ne mostra il prezzo segnato ancora nelle sue mani forate e nel suo costato trafitto dalla lancia. Quei segni indelebili ci vogliono ammonire in modo eloquente sul significato della redenzione e della Pasqua: quelle ferite e quei fori ci appartengono, sono il segno visibile che la storia del peccato ha una continuità nel tempo e noi lo sperimentiamo a livello personale e nel più vasto ambito del nostro mondo, ma proprio per questo è perenne e infinito il valore redentivo della passione, morte e risurrezione. Ora sappiamo che il male esiste e si ripete, ma siamo certi che è già redento. Sperimentiamo le nostre disfatte, ma abbiamo il dovere di credere che siamo candidati alla risurrezione. Per questo egli seguita a ripetere: “Io ho vinto il male, ho vinto la morte”, questa non ha più potere su di noi. 
     Ora Egli attende soltanto che finalmente volgiamo lo sguardo a Colui che abbiamo trafitto e volevamo chiudere in un sepolcro; attende che apriamo il cuore all’amore, che riusciamo a sorbire, mediante i sacramenti, quella linfa vitale che ci rigenera e ci convince che la risurrezione di Cristo è anche la nostra risurrezione. 
     Questo è l’augurio dei monaci che con tutta la loro vita si adoperano per fare un faticoso e gioioso ritorno a Cristo, con le armi dell’obbedienza e dell’umiltà. Con la preghiera continua per conformarsi a Cristo e correre verso la Pasqua. Vorremmo che tante e tanti si unissero a noi per muoverci insieme e raggiungere la stessa meta.

 

BUONA PASQUA A TUTTI!

I Monaci Benedettini Silvestrini del Monastero s. Vincenzo.
Bassano Romano 2004

 

 




Congregazione Benedettina Silvestrina
Monastero San Vincenzo M
Bassano Romano (VT)

http://sanvincenzo.silvestrini.org
email: sanvincenzo@silvestrini.org
- 2004 -