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  ORA ET LABORA !  



 MONACI BENEDETTINI SILVESTRINI
 Bassano Romano (VT)


Dal Chiostro
La nostra Pasqua con Maria Vergine



Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

Lo sguardo tenero e sgomento della Madre è posato intensamente sul corpo esamine del Figlio suo deposto dalla croce e affidato alle sue braccia materne. Così lei, dopo una passione pienamente condivisa, si unisce ancora una volta e totalmente alla vittima pasquale fino a formare con lui un solo corpo come quando lo Spirito l’adombrò e la rese madre di Gesù per la prima volta. È lo sguardo dolce e appassionato della Madre per il Figlio suo crocifisso, è lo sguardo di ogni mamma per ogni figlio che soffre e muore. È anche lo sguardo materno dello stesso Dio che si posa sulla nostra umanità peccatrice e sofferente. Il dolore sofferto ed offerto per amore è forte come l’amore di Cristo redentore e genera e rigenera la vita. 
Tutto è compiuto: il crocifisso ora è sceso dal patibolo non per soddisfare la sfida assurda lanciatagli dalla superbia degli uomini, ma per il richiamo irresistibile dell’amore della Madre sua, prostrata e affranta ai piedi della croce. Manca ancora il gesto sacro, sacerdotale dell’offerta della vittima, del perfetto sacrificio al Padre. Il memoriale della sera nel cenacolo ora si celebra e si adempie in un radioso mattino sul monte, ai piedi della croce, fra le braccia e nel cuore della Madre. Lei diventa sacerdote ed offre a Dio la vittima per noi. L’Unigenito prima di essere inghiottito dalla terra e chiuso in un sepolcro, Lui per primo deve rientrare ed essere accolto nel seno materno per ridare vita mediante Lei all’umanità nuova e lui stesso riprendere la vita dalla Madre sua. È la pasqua che si compie come vita che muore e che rinasce, che è chiusa, sepolta e poi risorge. Che è peccato ed è redenzione. È la sintesi della storia nostra, letta da Dio stesso è riscritta e ricostruita con una intensissima passione, che sospinge il Figlio suo fino alla morte e poi vince la morte, vince il male e fa rinascere alla vita. 
Il peccato ha scovato così l’amore ignoto ed infinito del Signore, ha fatto sentire all’anima la gioia del perdono, ha incontrato l’abbondanza della divina misericordia, ha esaudito perfino l’infinita attesa del Padre per il figlio disperso che ritorna. La pasqua nostra è l’anticipazione di Cristo Gesù che per primo risorge, per primo ritorna al Padre e annuncia il riscatto e la vittoria già offerti a tutti noi dispersi della valle. Ora è possibile per ognuno riprendere la strada del ritorno, indossare l’abito nuovo, ritornare nel seno della Madre per rinascere come Cristo rivestirsi d’innocenza, ed essere riammesso al banchetto dei risorti. 
Lei, l’immacolata, la piena di grazia, ha attinto dalla croce la grazia nuova di una fecondità inesauribile e perenne. Lì è diventata la madre dei viventi, la madre di tutti coloro che vogliono risorgere dai sepolcri del male e della morte: dalle acque del Battesimo al candore e alla purezza di Maria! Sgorga ormai da lei la vita nuova. Lei ci fa sentire ricreati e poi risorti: in lei e con lei possiamo adempiere il comando di Gesù di rinascere nell’acqua e nello Spirito. (Gv 3,5) Rinascere è risorgere e fare Pasqua con Maria nel sacro e purissimo suo seno, che è stato il tabernacolo vivente del divino redentore. 
Fare pasqua significa adempiere l’esortazione di Gesù di ritornare come bambini. La nostalgia dell’innocenza può diventare così per noi anelito alla Pasqua e poi la gioia di sentirsi veramente risorti e rinnovati totalmente. In un mondo che pare abbia smarrito l’amore, non percepisca più il mondo dello spirito, abbia perso il gaudio della tenerezza e la capacità di perdonarsi, è urgente riscoprire il ruolo della Madre celeste, godere ancora dell’amore materno che ci convince più che mai della nostra inerme piccolezza e del bisogno estremo che abbiamo della forza del Signore. Possiamo riscoprire la bontà vera per accorgerci che il cielo è ancora chino su di noi anche se il buio ci avvolge e il male sembra prevalere. È un’apparenza che ci tenta e ci sgomenta e vorrebbe perfino spegnere in tutti la speranza. Vorrebbe fermarci alla passione, inchiodarci alla croce e calarci in un sepolcro. Il buio, la morte e la violenza!
L’uomo del terzo millennio dopo tante illusioni e delusioni, dopo essersi prostrato per adorare ed acquisire la potenza, dopo essere caduto nel delirio dell’onnipotenza, finalmente può ritrovare nell’umile ancella del Signore la via regia che consente a Dio di operare in noi le sue “grandi cose”, l’opera della salvezza, la completa restaurazione della nostra vita. L’inizio di una civiltà nuova.
Il Servo di Dio Giovanni Paolo II così invoca ancora la Madre celeste per tutti noi: “Madre santissima Ti affidiamo le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce, il presente e il futuro degli uomini e delle donne che vivono in questo nostro mondo. O Maria, madre della Chiesa e modello del nostro pellegrinaggio nella fede, uniamo le nostre umili voci al tuo cantico di lode per magnificare il Padre dei doni, per il Figlio, nello Spirito Santo, ora e per tutti i secoli”. 
Buona Pasqua! Il risorto ti conceda la sua pace.


BUONA E SANTA PASQUA A TUTTI.

 


I Monaci Benedettini Silvestrini del Monastero san Vincenzo.
Bassano Romano 2008

 

 




Congregazione Benedettina Silvestrina
Monastero San Vincenzo M
Bassano Romano (VT)

http://sanvincenzo.silvestrini.org
email: sanvincenzo@silvestrini.org
- 2008 -