Torna alla HomePage
Monastero San Vincenzo
Monastero - Storia
Monastero - Santuario
Comunita Monastica
Comunità -  In preghiera
Comunità - Nel lavoro
Comunità - Vivere insieme
Formazione monastica
Discernimento vocazionale
Essere monaco...
Se vuoi provare ...
Attività dei monaci
Attività - La radio
Foresteria monastica
Che cosa Vi possiamo offrire
Email del foresteraio
Servizio settimanale di Liturgia
Pagine di preghiera
Siti interessanti
Ultime notizie dal monastero...
Come contattarci?
Come ci si arriva?
Progetto CONGO
HomePage della Congregazione






  ORA ET LABORA !  



 MONACI BENEDETTINI SILVESTRINI
 Bassano Romano (VT)


...“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici...”



Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini. Apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra;e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

Perché creati da Dio e somiglianti a Lui portiamo dentro di noi un anelito inestinguibile di felicità. Il peccato ha gustato il diretto rapporto con la Fonte unica del vero bene e della vera gioia. L’errore ha così deviato i nostri desideri, ci illude di poter conseguire il bene percorrendo i nostri tortuosi sentieri di assoluta libertà che però inevitabilmente ci conducono alla lontananza del Padre celeste e poi al pascolo dei porci, a desiderare le carrube o ad abbeverarci a sorgenti inquinate e venefiche, a vivere da schiavi. Il nostro cammino che avrebbe dovuto condurci dal tempo all’eternità, alla pienezza della vita con un gioioso ritorno al Creatore, ci ha invece condotto alla schiavitù e alla morte: un buio tetro dell’anima che appanna persino la luce radiosa dell’Amore divino. Per colpa non ci sentiamo più amati e non siamo più capaci di amare. Vediamo le cose migliori, siamo capaci anche di approvarle, ma poi seguiamo le peggiori.
Mai però si estingue in noi la nostalgia del Bene perduto: quell’anelito di vita che ci anima e ci vivifica sin dal principio pulsa incessante anche quando sembra serrato in un sepolcro e spento per sempre. Cristo Gesù, il Figlio di Dio, fatto uomo, ha voluto vivere in se, fare sua la nostra triste vicenda, ha voluto incarnarla con una storia vera, riproporcela con una passione infinita di amore, con una morte volontaria offerta al Padre come nostro riscatto. Egli ha fatto sua la nostra morte, ha preso su di se tutto il male del mondo, tutti i peccati degli uomini, per riscattarli e ridonarci la primitiva innocenza, riconducendoci alla Casa paterna fra le sua braccia amorose. Quella morte vissuta nel tempo, s’immerge come un memoriale in tutti i tempi, per tutti gli uomini, e continua così con la sua inesauribile efficacia redentiva a riproporsi a Dio e a tutti noi come via del ritorno, come redenzione, come salvezza, come Pasqua annuale e come Pasqua eterna. 
Dobbiamo fissare intensamente lo sguardo a Colui che abbiamo trafitto; fissare lo sguardo per leggere in modo sapienziale sia la gravità e l’assurdo del nostro peccato e le sue terrificanti conseguenze e ancor più, per leggere l’Amore, per scoprire il significato del perdono e il dono incommensurabile della divina misericordia. Dobbiamo fissare lo sguardo alla croce, posare gli occhi dell’anima sul Crocifisso, dobbiamo rimirare la tomba e il masso che vi hanno posto dinanzi e attendere in silenzio il terzo giorno. I tre giorni della vita che schiudono e riaprono la Via, la forza che fa rotolare il masso pesante del peccato, l’Uomo che risorge, la speranza che torna ad ardere nel tuo e nel mio cuore. Così abbiamo visto e celebrato insieme la Pasqua! 
Una voce misteriosa echeggia dentro la nostra fede: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto”. È risorto in te, per te! C’è un alito nuovo che soffia dal monte, una primavera dell’anima ci rinfranca. La morte è stata assorbita dalla vittoria.

E’ questa la grande notizia che ha portato un raggio mirabile di luce illuminando le fitte tenebre che avevano imprigionato il nostro cuore!
E’ questo il grido festoso che possiamo vedere ogni giorno fiorire nella vita di tanti giovani che, con la disperazione e la morte nell’anima, bussano alla porta del Cuore di Cristo.
Quando l’abbraccio gelido della morte ha stretto la tua anima in un carcere di tenebre, Cristo Risorto ha fatto breccia, ha spezzato le catene, ha dischiuso splendidi orizzonti di cielo donandoti di assaporare un’indescrivibile libertà. È Pasqua!
Quando ti sei sentito prostrato a terra dal peso di croci troppo grandi per le tue fragili spalle, Cristo Risorto ti ha dato ristoro, ha preso su di sé il tuo carico, lo ha reso leggero e dolce.
Quando il tuo cuore è stato colpito a morte dal grido straziante del ‘popolo della notte’, Cristo Risorto ha fasciato le piaghe del cuore spezzato tuo e dei fratelli e Lui ti si è posto accanto.
Quante volte abbiamo vissuto la Pasqua senza celebrarla! Quella di quest’anno che sia una Pasqua davvero speciale per te e per tutti: abbiamo tanta voglia di risorgere, tanto anelito insaziato di bene: vogliamo Cristo con noi per risorgere in Lui!

I Monaci Benedettini Silvestrini del Monastero san Vincenzo.
Bassano Romano 201
3

 


In omnibus glorificatur Deus!

 

 




Congregazione Benedettina Silvestrina
Monastero San Vincenzo M
Bassano Romano (VT)

http://sanvincenzo.silvestrini.org
email: sanvincenzo@silvestrini.org
- 2013 -