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  ORA ET LABORA !  



 MONACI BENEDETTINI SILVESTRINI
 Bassano Romano (VT)


Cristo risuscitato dai morti non muore più,
       la morte non ha più potere su di Lui...



“Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui”. (Rm 6).

La morte, ci ricorda San Paolo, è la peggiore forma di schiavitù; si identifica con il peccato, in tutte le sue diverse forme, sia quello personale che sociale e collettivo. La schiavitù, il peccatoVia crucis - Incontro con la Madre e la morte assumono la peggiore e più rapida diffusione e più vasto contagio quando non sono più percepiti come mali da evitare e da respingere, ma vissute in una specie di narcosi generale, ridotte al livello della normalità o addirittura giustificate con leggi permissive e amorali. Così si sperimenta in crescendo come una inarrestabile ed inevitabile epidemica calamità, la passiva rassegnazione a tutte le diverse forme di schiavitù, di peccato e di morte. È una tristissima universale autocondanna al buio del sepolcro e ciò mentre il Dio della vita mai smette di diffondere e donare la gioia e l’energia buona dell’esistenza. Sottrarsi alla Pasqua, rinunciare alla risurrezione, dire no al dono della pace vuol dire, nelle sue inevitabili conseguenze, affermare e confermare nei fatti, la norma della violenza, la legge della vendetta, il perdere i valori sacri della vita, la grazia della misericordia e dichiarare la fine di tutto e di tutti nel baratro della morte. Gesù crocifisso e raffitto
Ecco che puntualmente la Chiesa ancora una volta invita i credenti e non soltanto loro, a volgere lo sguardo a Colui che abbiamo trafitto. Volgere lo sguardo innanzitutto al Figlio di Dio inchiodato alla croce, al martire divino, ma in Lui e con Lui, volgiamo lo sguardo a tutti i trafitti dal male, a tutte le vittime della violenza, a tutti i mali che ci affliggono: alla nostra povera umanità violentata e crocifissa. Volgere lo sguardo al Figlio di Dio immolato, per l’infinita potenzialità d’amore meritata per noi, può segnare per ognuno la via del ritorno, la strada luminosa della riconciliazione, la via sicura della pace. È la prodigiosa possibilità di una universale rinascita, di una divina ri-creazione, di un gioioso ritorno e di un felice passaggio. Tutto questo nonostante il dilagare delle forze del male, nonostante l’indebolimento della speranza, nonostante le nostre passive
Gesù deposto dalla crocerassegnazioni. Pasqua può essere per tutti, come non augurarcelo, per opera della divina infinita misericordia, il gioioso transito dall’uomo vecchio al nuovo, dalla schiavitù alla piena libertà, dal dominio della morte alla risurrezione, dal chiuso di una tomba e dai limiti del tempo al pensiero della patria e della beata eternità e della vita senza fine. Ad una sola condizione: che la croce diventi per tutti la “cattedra di Dio”, la fonte di una sapienza nuova che sgorga incessantemente dalla novità del Cristo risorto.
Dobbiamo dirci con la migliore convinzione che il bene, la bontà sono ancora possibili per ognuno: il buon Dio non si è stancato di noi: perché ci ha creati ci vuole come suoi figli ed è sempre pronto a correrci incontro per abbracciarci, per rivestirci della dignità di figli, per fare Pasqua con noi al banchetto della sua Mensa.
Auguri di ogni benedizione.

I Monaci Benedettini Silvestrini del Monastero san Vincenzo.
Bassano Romano 2016



 


In omnibus glorificatur Deus!

 

 




Congregazione Benedettina Silvestrina
Monastero San Vincenzo M
Bassano Romano (VT)

http://sanvincenzo.silvestrini.org
email: sanvincenzo@silvestrini.org
- 2016 -