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  ORA ET LABORA !  



 MONACI BENEDETTINI SILVESTRINI
 Bassano Romano (VT)


Opera Giovanni Paolo II - ONLUS

Per approfondire

Dalla data della sua morte sono tanti in diverse parti del mondo cristiano cattolico coloro che vogliono in modi diversi onorare la memoria del grande pontefice.  Si stanno approntando centri culturali, mostre Giovanni Paolo II alla finestra fotografiche, convegni commemorativi, opere cinematografiche e teatrali, dediche di via, di piazze e persino di vette e percorsi montani. Tutto ciò e degno di lode ed è un modo concreto per non dimenticare la grande figura di uomo e di religioso che è stata papa Wojtyla. È anche un gesto di doverosa gratitudine verso la sua persona per quanto ha dato alla chiesa e all’intera umanità. Riteniamo però che un altro dovere inderogabile incombe ed urgente su tutti noi se vogliamo, non solo mai smettere la nostra ammirazione, ma trasformarla in concreta imitazione con l’impegno di proseguire ed attuare quanto egli ha proposto, insegnato e fatto durante il suo lungo pontificato. Ciò comporta che siano individuate le linee programmatiche e portanti del Servo di Dio e poi riproposte all’uomo di oggi.
Papa Wojtyla, sin dal primo giorno della sua elevazione al soglio pontificio, da quando
per la prima volta dal balcone di S. Pietro ha guardato il mondo e l’umanità con occhio da Papa, ha visto l’uomo impaurito e sgomento. L’ha visto privo di un orientamento sicuro e fiaccato nello spirito. Ha sentito e ha voluto vedere di persona, da vicino in ogni parte della terra, le angosce e le sofferenze degli uomini. Ha potuto costatare che forse mai come nella nostra epoca l’uomo gode di tanto benessere materiale e di tanta povertà nello spirito. Come primo pastore della chiesa si è assunto coraggiosamente il compito di essere pastore e guida del gregge di Dio. Dall’umile Ancella del Signore è stato dotato di virtù e vigore eccezionali. Lo Spirito del Signore si è posato su di lui e ha reso limpidi i suoi pensieri, forte la sua voce, efficace e tagliente la sua parola. Non solo i credenti in Cristo, ma l’umanità intera si è posta in ascolto, anche se pochi hanno avuto la forza di seguirlo. Ha gridato all’uomo del duemila: “Non abbiate paura … Aprite anzi spalancate le porte a Cristo”.
Con umiltà e coraggio Egli si è mostrato al mondo, senza paura … neanche i proiettili lo hanno intimorito. La sua serenità è rimasta intatta dinanzi alla vita e dinanzi alla morte. Ha cercato di mostrare a tutti che la paura non può convivere con la fede sincera, non convive con la fiducia in Dio, non convive con chi si affida a Dio. Viene completamente rimossa da chi confida nella divina misericordia, da chi si sente amato da Dio e dagli uomini . 
Questo è un percorso che implica una inversione di tendenza: mentre ai nostri giorni la principale attenzione è rivolta al corpo e ai sintomi esteriori del male, vorremmo invece andare alle radici profonde, agli stessi nascondigli dell’anima. Ciò comporta una nuova e salutare armonizzazione tra spirito e corpo, tra fede e vita, tra sacramenti e la persona di ognuno.






Congregazione Benedettina Silvestrina
Monastero San Vincenzo M
Bassano Romano (VT)

http://sanvincenzo.silvestrini.org
email: sanvincenzo@silvestrini.org
- 1997/2006 -