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  ORA ET LABORA !  



 MONACI BENEDETTINI SILVESTRINI
 Bassano Romano (VT)


L’ Accoglienza benedettina, nel turismo religioso



  • L’ ACCOGLIENZA BENEDETTINA, NEL TURISMO RELIGIOSO
  • L’ACCOGLIENZA NELLA REGOLA DI SAN BENEDETTO E NELLA SPIRITUALITÀ SILVESTRINA.
  • NELLA PASTORALE VOCAZIONALE.
  • NELL’ APOSTOLATO RELIGIOSO.
  • NELLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA DELLA CHIESA.
  • NELLO STIMOLARE LE CHIESA PARTICOLARI.
  • NELL’APERTURA ECUMENICA E NEL DIALOGO INTERRELIGIOSO
  • NELL’ IMPEGNO SOCIALE E DEL VOLONTARIATO.
  • NEL FAVORIRE L’EDUCAZIONE E LA FORMAZIONE GIOVANILE.
  • E’ UNA FINESTRA APERTA SUL MONDO.


  • L’accoglienza nella Regola di San Benedetto e nella spiritualità Silvestrina.

    San Benedetto, nella sua Regola, è molto attento alle necessità umane e spirituali dei monaci e di tutte l persone che vengono in relazione con il monastero. Egli si rivolge con particolare attenzione, alle categorie più deboli: si parla di poveri, di malati, di persone fisicamente o spiritualmente. Il Santo Patriarca sintetizza ciò con espressioni l’espressione che richiama l’attenzione di cercare, nel prossimo, il Volto di Cristo: una spiritualità che travalica i secoli, espressa ora dal magistero di Giovanni Paolo II. E’ una spiritualità anche concreta e fatta di azioni. 
    L’accoglienza è inserita da San Benedetto in questo quadro come risposta ai messaggi contenuti nel Vangelo.. L’accoglienza benedettina, perciò, ha un fondamento cristologico e si presenta in un ampio spettro di applicazioni. San Benedetto, infatti, chiede di accogliere tutti gli ospiti come Cristo. Questo vuol dire, ci dice ancora San Benedetto, accogliere tutti con l’onore dovuto. Non si intende qui un onore formale ma significa il rispetto degli ospiti, indipendentemente dal ceto, dalla condizione sociale e dalle convinzioni religiose. Per San Benedetto, l’ospitalità monastica significa, quindi essere presenti realmente nel mondo con un proprio e preciso modo di essere, dove ha un posto importante anche la preghiera comune. L’accoglienza monastica ha anche, già dal VI secolo, un valore anche ecumenico espressa poi nella spiritualità benedettina. L’ascolto altrui, il reciproco rispetto è quello che anche oggi ci è richiesto da chiunque, per un motivo o per l’altro ci si avvicini ai nostri monasteri. La nostra congregazione silvestrina, con la Devozione al Santo Volto partecipa in quest’opera di recupero delle più forti tradizioni monastiche. In tutti i continenti, poi l’accoglienza è anche strumento di missione: come sanno bene i nostri confratelli silvestrini impegnati nel mondo; ciò significa saper interpretare le esigenze della popolazione locale, promovendo varie attività nel campo dell’educazione dei giovani, nel campo medico o in ogni altro settore importante per il progresso della civiltà. La nostra accoglienza ha molteplici aspetti e si presenta con delle forti valenze anche nel campo sociale e morale. Vediamo, in sintesi, alcuni di questi campi. 

  • Nella pastorale vocazionale.
    Le più recenti indagini statistiche sociologiche, condotte anche per finalità religiose, evidenziano un ritorno dei giovani alla religiosità. Questo desiderio è espresso in vari modi, ma con una sempre maggiore richiesta per una vita spirituale che dia senso ad una vita, ad una ricerca dei valori costanti e sicuri. L’accoglienza in case religiose può permettere ai giovani, stimolati anche da una valida guida spirituale, di riscoprire questi valori cristiani, mai andati perduti. La Lettura della Parola di Dio, la preghiera privata e comunitaria possono essere condivisi in una esperienza che può far luce sulle motivazioni della propria vita. Noi stessi siamo lieti di poter essere d’aiuto a quanti vogliano dividere con noi la vita comunitaria e di preghiera, favorendo momenti d’incontro dove poter illuminare i mille colori della nostra società, alla luce Vangelo e con l’aiuto della nostra spiritualità benedettina.

  • Nell’ apostolato religioso.
    Lo spirito benedettino vede nell’accoglienza una delle attività che ne determinano la vita apostolica. I monaci sentono, anche con la professione dei voti religiosi, la propria esistenza come pellegrinaggio verso altre e diverse mete e perciò è nella loro natura condividere, con i pellegrini di questa terra, quanto loro stessi possono mettere a disposizione. Per questo motivo, le strade dei pellegrini s’incrociano da sempre con i monasteri benedettini; i viandanti sono sicuri di trovare nei nostri monasteri luoghi non solo di ristoro, ma anche la possibilità di meglio prepararsi, spiritualmente e fisicamente, per le loro mete previste. Anche per questo l’apostolato religioso significa condividere anche la vita sacramentale. I ritiri per giovani, per religiosi e per sacerdoti sono anch’essi momenti di apostolato religioso che possono essere ben inseriti nel nostro monastero. I ritiri possono essere più o meno strutturati a coinvolgere la nostra vita comunitaria, a seconda delle varie esigenze. Si va dalle giornate singole organizzate per gruppi parrocchiali per arrivare alle settimane di esercizi spirituali sia per laici che per religiosi o sacerdoti.

  • Nella partecipazione alla vita della chiesa.
    L’apostolato di Giovanni Paolo II è segnato da un grande spirito ecumenico, nel desiderio anche di favorire il dialogo interreligioso. In questa prospettiva sono stati molto importanti dei grandi raduni di preghiera, in momenti significativi per fortificare lo spirito ecclesiale. A partire dall’Anno 2000, San Pietro è stato teatro di alcuni di questi momenti-incontri. Come non ricordare, per esempio i giubilei della famiglia, dei giovani, le beatificazioni di Padre Pio e di Escribà. Noi possiamo dire che in ognuno di questi raduni il nostro monastero è stato coinvolto per l’accoglienza di centinaia di pellegrini, provenienti non solo dall’Italia e dall’Europa ma anche da altri continenti. A questi momenti, dobbiamo aggiungere le migliaia di pellegrini che sono passati per il nostro monastero, diretti a Roma, per le Udienze del Santo Padre, per conoscere il centro della chiesa, per una visita ai luoghi religiosi dall’Urbe. E’ uno dei nostri modi di essere presenti nella chiesa di tutto il mondo. Il nostro monastero non è solo tappa di pellegrinaggio ma è, poi, anche meta per chi vuol approfondire la nostra spiritualità della riparazione e la devozione al Santo Volto.

  • Nello stimolare le chiesa particolari.
    Oggi chi non sente i cambiamenti che si stanno svolgendo nella chiesa? Chi non vede in ciò la necessità di riscoprire quei valori che Cristo ci ha sempre insegnato. Le nuove comunità religiose, le nuove realtà della parrocchia, i gruppi di laici, i gruppi di preghiera, stanno scoprendo antichi valori che sono sempre stati anche patrimonio monastico. La lettura e la meditazione della Parola di Dio, la celebrazione eucaristica, dell’ufficio divino sono ormai praticati in maniera sempre più ampia e non sono considerate come “cose per preti”. Più gruppi laici che ne sentono sempre maggiormente i profondi benefici spirituali. Settimanalmente noi accogliamo questi gruppi che si appoggiano alle nostre strutture e vogliono anche attingere alla nostra spiritualità. L’attività dei gruppi parrocchiali è però più ampia e nel nostro monastero accogliamo campi scuola estivi, gite parrocchiali, momenti di preghiera per gruppi, luoghi di incontro e verifica per i responsabili della formazione parrocchiale, etc. Come non sentire in tutto ciò un segno dei tempi?

  • Nell’apertura ecumenica e nel dialogo interreligioso
    La nostra congregazione silvestrina, nella sua attività missionaria, è sensibile da tempo all’incontro con diverse culture e religioni, nello spirito monastico dell’ascolto e dell’accoglienza. Per questo possiamo dire che l’accoglienza benedettina può certamente favorire questi contatti in un mondo dove spesso si parla ma non ci si sente! Chi è alla ricerca di metodi per favorire la reciproca conoscenza trova nel mondo benedettino gli strumenti opportuni. Il rispetto della persona è un valore non solo umano ma anche religioso, proposto da San Benedetto, in vari modi, nella sua Regola. Siamo sicuri che questo non sarà mai a discapito della verità; non può che raffozzarla. E’ quanto ci proponiamo anche noi, con contatti con altre religioni e con altre culture.

  • Nell’ impegno sociale e del volontariato.
    Il volontariato è un’altra di quelle realtà che positivamente possono favorire il progresso dell’umanità nell’aiutare i fratelli che hanno bisogno di particolari aiuti; quando a questo si aggiungono motivazione anche religiose, provenienti dal Vangelo, ciò assume valori diversi. In una società troppo competitiva, molte volte non si riescono a scoprire l’umanità di persone che vengono definite “portatori di handicap”. Il nostro monastero, da anni è partecipe a queste realtà fornendo le proprie strutture a gruppi di volontariato, religioso e non, che sono impegnati anche su questo fronte. La nostra principale attenzione è naturalmente nel fornire tutte le strutture più adeguate, con l’abbattimento – per esempio -delle barriere architettoniche. Anche in questo caso il nostro desiderio è quello di non limitarsi a fornire solo delle strutture logistiche ma coinvolgere la comunità monastica, per quanto è chiesto o per ciò che è possibile, per poter fornire il miglior aiuto possibile.

  • Nel favorire l’educazione e la formazione giovanile.
    Ancora nel campo del volontariato siamo lo stesso partecipi di attività di gruppo che vogliono avere anche uno spirito educativo per i giovani. Il mondo scoutistico, per esempio, è sempre molto vicino al nostro monastero. La nostra chiesa ha accolto non solo la professione dei voti religiosi dei nostri giovani monaci, ma anche le promesse emesse da tanti scout! Parroci, sacerdoti sono coinvolti in questo campo in una serie infinita di attività. Gli spazi del monastero possono facilmente far alternare momenti di preghiera, a quelli di gioco o alle varie attività didattiche previste dal singolo percorso educativo. La formazione dei giovani, oggi deve coinvolgere molte figure professionali e il nostro monastero accoglie anche corsi specializzati tenuti da esperti nel settori psicologico, filosofico e religioso.

  • E’ una finestra aperta sul mondo.
    Famiglie che vogliono ritrovarsi in un clima di distensione e preghiera, giovani che sentono la necessità di avere dei forti momenti di spiritualità, persone di ogni ceto che chiedono aiuto spirituale: sono mille i volti del turismo religioso che oggi anima le case di accoglienza. Persone, di ogni categoria sociale, sono sempre di più alla ricerca di luoghi non solo silenziosi ma che possono fornire anche un aiuto spirituale. Vengono organizzati seminari di studi filosofici, a sfondo culturale ed artistico. Il nostro monastero accoglie anche gruppi di manager aziendali che, guidati da società specializzate, fanno corsi di formazione professionale. E la sorpresa di scoprire, da parte di questi gruppi, la forte base antropologica della vita religiosa! I nostri monaci sono portatori di valori tipici benedettini, come l’umiltà e l’esigenza di un ritmo della giornata scandito regolarmente: come sembra contradditorio ciò per chi è abituato a un mondo troppo competitivo o troppo frenetico nella determinazione del tempo! Il nostro impegno si rivolge anche a queste persone, fornendo quindi gli strumenti spirituali idonei per affrontare anche i più diversi impegni professionali. Anche il mondo della cultura si affaccia ai monasteri: si organizzano seminari, corsi di studio ed approfondimento nel campo filosofico, artistico etc. 

 






Congregazione Benedettina Silvestrina
Monastero San Vincenzo M
Bassano Romano (VT)

http://sanvincenzo.silvestrini.org
email: sanvincenzo@silvestrini.org
- 1997/2000 -