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Bassano Romano, scoperta una scultura di Michelangelo?

Nella prima parte del 2001 si terrà a Roma, a Palazzo Giusiniani la mostra “La Collezione da Caravaggio a Caracci”; ad essa il nostro monastero sarà presente con la bellissima statua del Cristo Portacroce che per secoli ha troneggiato sull’altare maggiore.
Il Cristo Redentore, con i segni della passione e della crocifissione abbraccia la Croce non come strumento di morte e tortura ma come arma di liberazione e salvezza. I documenti ecclesiali che riguardano le visite pastorali nella nostra chiesa la definiscono infatti ”simulacrum resurrectionis”, come risulta dallo studio di Don Cleto Tuderti, il Priore del nostro monastero, "La Chiesa Monumentale di San Vincenzo Martire a Bassano Romano" apparso nell’ “Intefrates”, n.47-1. p. 60,
La statua, per l’occasione della mostra è stata “tirata a lucido”, analizzata, fotografata, pesata – 650 kg per la cronaca.
Due studiose esperte, Silvia Danesi Squarzina – docente alla Sapienza di Roma – e la ricercatrice Irene Baldriga, hanno seguito le operazioni di pulitura che hanno portato la statua al suo aspetto originario. La presenza di una “vena nera” sul volto del Cristo ha permesso alle studiose di ricostruire una interessante storia ribaltando delle opinioni sull’attribuzione dell’autore di questo capolavoro. Fino ad oggi si era pensato che la statua nel nostro monastero fosse posteriore al Cristo Portacroce, del Michelangelo, presente in Santa Maria sopra Minerva.
Invece la nostra è la vera statua originaria, commissionata al Buonarroti nel 1514 e poi abbandonata dall’artista.
Il committente del Cristo, Metello Vari, in una lettera del 13 dicembre 1521 inviata a Michelangelo, gli comunica di fargli dono di un puledro perché l’artista aveva voluto interrompere i lavori sulla statua proprio per la presenza del “pelo nero” sul volto.
Fino ad ieri della statua originaria si furono perse le traccia: è stato uno dei misteri della storia dell’arte mai risolti, fino ad ieri per lo meno!
La statua fu poi regalata da Michelangelo a Metello stesso, come ci attesta un documento del 1556 di Ulisse Aldovrandi.
Una lettera del 1607 di Francesco Buonarroti documenta un probabile acquisto da parte di un certo signor Passignano di questo Cristo di Michelangelo.
Negli inventari della famiglia Giustiniani del 1638 fa la presenza di un Cristo in piedi nudo che abbraccia il tronco della croce, spugna, panno e tre pezzi di croce, alto 9 palmi: è lo stesso Cristo che è arrivato a Bassano Romano il 5 aprile 1644 e che ora sappiamo essere di Michelangelo.

Conf. http://www.kwart.kataweb.it/kwart/news_risultati.shtml?id=2197 (2198),(2199)
Zoom - Foto: http://www.kwart.kataweb.it/kwart/mostre_zoom_giustiniana.shtml 
Filmato: http://www.kwart.kataweb.it/kwart/live_michelangelo_56k.shtml 

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